L’Insoddisfazione non è una Malattia!

… anzi è la più grande occasione di trasformazione che puoi incontrare!

Prima di scrivere questo testo ho guardato cosa era già stato scritto per non cadere in inutili doppioni. Sono rimasta piuttosto perplessa perché dalle mie ricerche quello che è emerso è stata la parola “insoddisfazione” associata alle parole “cronica” e “sintomi”. E quando si parla di sintomi e cronico a me rimandano a un contesto di malattia, di qualcosa da curare e soprattutto che non va bene. La mia visione delle cose si è da tempo allontanata dall’eccesso di classificazioni e visioni negative di tutto ciò che può essere letto e vissuto in tutt’altro modo.
Sarò in controtendenza, ma mi vene da dire che l’insoddisfazione in realtà è un vero e proprio bene perché ti sta avvisando insistentemente che qualcosa non va nella tua vita.

Ma cos’è l’insoddisfazione?

È quel malessere che provi quando senti che qualcosa non è completamente appagato. Potresti allora sentirti insoddisfatto del tuo lavoro, della tua relazione, della tua famiglia, di te stesso… ed è qualcosa che dentro ti rode, ti consuma, che a volte vuoi “combattere” altre semplicemente “evitare” sperando che prima o poi passi. Ma è anche quella sensazione per cui ti sembra che ci sia “qualcosa di più” da poter vivere e sperimentare, ma che non sai cosa sia perché non ne hai mai fatto esperienza.

Come riconoscere se sei insoddisfatto?

L’insoddisfazione ti rende irrequieto: cerchi sempre nuovi stimoli per vedere se quella sorta di fame di fondo si placherà mai, ti fa sentire inappagato anche quando stai vivendo qualcosa di bello e per questo sei ancora di più abbattuto. Ti fa sentire disorientato perché non sai da dove viene e cosa vuole da te. Ti fa sentire inabile e incapace di fronteggiarla, ti abbassa l’umore, ti scarica fisicamente e mentalmente. Tanto che non hai più tanta voglia di fare qualcosa di diverso, ti rassegni oppure cerchi freneticamente mille soluzioni che possano in qualche modo far tacere quella smania di fondo.

Ma ciò che più di tutto dovresti  fare è proprio azzerare gli stimoli e stare dove sei per poter comprendere il messaggio prezioso che quella insoddisfazione ha per te. Perché quella roba che si agita lì dentro sta cercando in ogni modo di avvisarti che qualcosa non va, sta cercando di farti capire che la strada non è quella, che c’è un cambiamento da fare.

 

E cosa vorrà mai dirti questa insoddisfazione?

Magari vuole dirti che il lavoro che fai non ti piace, o che nella tua coppia non ti stai esprimendo o che nella tua famiglia ti stai mettendo da parte. Ti sta chiedendo:

Ma tu stai esprimendo i tuoi talenti? Quello che solo tu sai fare? Quello per cui sei qui? Stai dando senso alla tua vita? Stai sentendo qual è il tuo scopo qui? Stai vivendo quello che davvero vuoi o ti stai accontentando perché è meglio così? Cos’è che ti frena da vivere la vita che vorresti, cos’è che ti impedisce di mettere in moto quel cambiamento? In che stato è il tuo corpo, come sta? Lo senti? E i tuoi centri energetici?

Forse è il momento di abbracciare una visione di te e della vita più ampia, come mettere un bel grandangolo per guardare quello che non hai mai considerato.


La vita ti chiede di esprimere i tuoi talenti, di portare fuori la tua unicità, ti chiede niente di meno che essere in armonia e accordo con la natura intorno a te, con te stesso e con gli altri. Ti chiede di sentire le trame di senso che ci sono fra gli episodi della tua vita, di chiede di sentirti parte del progetto vita e non mero spettatore con occasionali deliri di onnipotenza o vittimismo. Ti chiede di prenderti cura del tuo corpo e della tua energia perché solo così potrai davvero sentire un senso reale di chi sei.


 

 Perché niente è impossibile da cambiare, non ci sono situazioni esterne che rendono impossibile un cambiamento solo una serie di pensieri interni che ti frenano e sabotano.

Vedi come così l’insoddisfazione diventa una preziosa alleata che ti indica dove è bene stare e dove no?!

Quando incontro persone che mi raccontano che non sono contente del loro lavoro o della loro famiglia, lo fanno timidamente come se fosse una colpa! Ma perché dobbiamo vergognarci di queste emozioni, perché dobbiamo pensare che è male dire “non sono soddisfatto!”.  E sono anche impaurite delle conseguenze che possa avere agire dei cambiamenti per essere più soddisfatte. Poi, non appena affrontano il sabotatore interno e si mettiamo a realizzare quei cambiamenti che sentono: ecco che i loro visi si trasformano in sorrisi pieni, in un recupero di potere e di benessere.

Ma come può l’insoddisfazione diventare una guida?

Per fare questo, per lasciare che l’insoddisfazione ti guidi e sia la tua più preziosa alleata alla creazione della tua vita hai bisogno di portare lo sguardo dentro di te. Eh già, purtroppo non si scappa. Hai bisogno di confrontarti con tutte le tue ferite, con le emozioni represse che non sai di avere, con le immagini che dentro di te non sono pacificate, con i potenziali da liberare e le ombre da illuminare. Con tanta tanta pratica. Ma pratica di quella che va a fondo che altrimenti puoi provare a scrivere liste e liste di pensieri positivi, meditare tutti i giorni, ma se non affronti quello che sta sotto la punta dell’iceberg dove credi che vada la tua nave?

E di strumenti e di linguaggi ce ne sono tantissimi che possono rispondere
a tutte le sfumature che fanno parte di te!

Un tema natale può raccontarti così tanto, può sì dirti come sei come personalità, ma ti racconta anche il viaggio della tua anima. Ti dice quali sono le sfide, le esperienze e le opportunità che tu e solo tu sei chiamato a vivere, ti mostra quali sono i tuoi talenti, le tue ferite e le chiavi per uscire dai tuoi tunnel.
Oppure le arti espressive possono farti compiere dei lavori meravigliosi ed acceleranti mentre crei, mentre trasformi quel materiale in arte, mentre sei con altre persone a condividere distruzioni e costruzioni. Oppure ci sono quei bellissimi strumenti che sono le carte! Che siano tarocchi, oracoli o quant’altro sono strumenti potenti e preziosi che possono aiutarti a far accedere dal profondo quello che hai bisogno di integrare.

E poi ci sono le tecniche energetiche che vanno ad interagire con tutti i tuoi piani per rendere concreti manifesti i tuoi cambiamenti.
Questi sono solo pochi esempi, ma il percorso lo crei tu, perché mano a mano che ritorni vicino alla parte di te più profonda e più che sai orientarti verso cosa è più affine a te in un certo momento. E dovrai essere anche vigile per non rimbalzare da un percorso a un altro quando ti sembrerà di non vedere risultati. Perché lì nascosta, potrà esserci ancora quell’insoddisfazione che non ti farà stare, ma scappare. E allora avrai provato mille cose, meditato per ore e nulla sarà cambiato. Perché? Perché hai bisogno di stare con tutto quello che ti accade o è accaduto e che forse non hai bene elaborato o interpretato. Hai davvero messo in pratica quello che hai sperimentato? O stai confrontandoti con le vite degli altri? La tua vita è tua e unica e non puoi sapere quali cerchi di fuoco dovrai attraversare per diventare la versione più autentica di te.

Nessun percorso o approccio funziona come una bacchetta magica o come una pillola, perciò se vuoi davvero accogliere il messaggio della tua insoddisfazione hai bisogno di stare e farti trasformare. Di smettere di fare e lasciarti ispirare.

Ecco che quindi l’insoddisfazione da concetto legato a malattia inguaribile e perdurante diventa un faro che guida te stesso e le tue azioni alla ricerca della tua traiettoria e della tua felicità, perché tu possa finalmente sentire che sì, quel “qualcosa di più” c’è davvero e non eri folle a sentirlo, eri folle a non ascoltarlo!

Spero di averti un po’ chiarito le idee con questo scritto,
sono a disposizione con gli strumenti che vorrai o che decideremo insieme, per fare luce su ciò che ti impedisce di agire per la tua legittima soddisfazione!

Contattami per maggiori informazioni o per fissare un appuntamento!

Grazie!