Il clan delle Donne Ferite

Le chiamo così…tutte quelle donne, ragazze, bambine, ragazzine dentro a ogni donna che la abitano e la animano lungo tutta la sua vita.

Quando una ferita antica, rimossa, nascosta o appena provocata… viene a galla e viene accolta, accettata e integrata nasce una di loro. E lo sciogliersi di quel dolore, quella morte che genera vita e fa sbocciare dal sangue…è solo l’inizio. Una nuova creatura è pronta a manifestarsi e a compartecipare alla creazione della propria vita.

Alcune donne del clan sono bambine e restano tali perché il messaggio che portano sanno che può essere veicolato solo attraverso la loro sembianza infantile, perché la rottura subita è talmente radicata che non può essere sciolta con la crescita, ma solo accettata e integrata ogni volta per come è. Altre nascono e crescono, altre si svelano già adulte. Ognuna ha il proprio carattere e di conseguenza il proprio modo di agire, di pensare…di essere prese e di interagirci. E ogni donna è madre di tutte queste sue creature. Le ha partorite una per una, ha sentito il formarsi e il venire alla luce di un involucro oscuro e prezioso insieme e ha vissuto tutte le fasi preparatorie…dalla paura, all’entusiasmo, dalla percezione di essere vicina a sciogliere fino alle volte in cui sentiva di non farcela più…e poi …nate con quel gusto pieno di opposti…la leggerezza del nodo sciolto e il velo di illusione crollato, l’energia nuova che fluisce e una diga di emozioni che irrompe. Ma eccola, piccola bimba, piccola donna con la pelle sottile e gli occhi spalancati a guardare e osservare. E ogni volta che una donna arriva alla radice di se stessa, ogni volta che porta luce nell’ombra…quando l’ombra si rivela…gli occhi faticano a abituarsi alla luce e il corpo trema. E tu madre hai il compito di accogliere quella piccola creatura, senza soffocarla di attenzione, senza proteggerla perché sai che tutto ciò che le accadrà sarà per lei…potrai essere testimone di quello stare fra luce e ombra, fra scoperta e oblio e potrai insegnarle la pazienza, l’attesa, l’osservazione non giudicante e il vivere il momento presente.

Sono tante, bisognose di amore e accoglienza dalla grande madre….ci sarà la ragazza selvaggia che brucia di passione e irruenza, ci sarà la donna nata per sopravvivere alle paure altrui, ci sarà la bambina innocente aperta a tutto, ci sarà la ragazza bruciata che non perde un colpo….e fra di loro un orchestra stonata o intonata a seconda di quanto la grande madre saprà riconoscere i messaggi di ognuna di loro. Ci saranno le volte in cui tutte quante danzeranno insieme godendo il ritmo di una musica calda, ci saranno le volte in cui si divideranno per strade e sentieri diversi, ci saranno le volte in cui staranno tutte dalla stessa parte della barca temendo di affondare, ci saranno le volte in cui insieme alla grande madre valuteranno la direzione da prendere. Perché la direzione viene dall’accordo di ognuna di esse e dall’espressione di ogni voce. Ci saranno le volte in cui servirà il fuoco e l’irruenza per esprimere la propria verità e ardere e rompere vecchi schemi e ci saranno le volte in cui servirà la prudenza e la disciplina per non cedere ai loop ossessivi e ci saranno volte che serviranno tutte insieme.

E tu grande madre dovrai vedere, sentire e ascoltare ognuna di esse. Dovrai capire quando spronarle con forza, quando incoraggiarle con parole dolci, quando placcarle e riempirle d’amore, quando dargli piccoli grandi calci, quando ascoltarle e quando lasciarle sole. Le nutrirai tutte, le amerai tutte e continuerai a generare nuove figlie perché la tua stessa manifestazione è una potenza creatrice. E tu, grande madre, essendo donna, ragazza e bambina ogni tanto ti sentirai persa, ogni tanto ti arrabbierai con le tue stesse figlie, negherai loro l’amore gettando lo stesso sale su quella ferita che hai con cura sanato tanti tempi prima. E le tue figlie ti guarderanno con occhi meravigliati e impauriti e batteranno i pugni fino a che non imparerai dalle tue stesse figlie che quello stesso amore che riservi loro è anche per te. Da te proviene e a te ritorna. E imparerai che fa tutto parte di qualcosa di più grande …permeato di amore e perfezione…perché tu, grande madre, prima bambina, ragazza e donna non conosci ancora il movimento delle cose, non puoi rassicurare le tue figlie e prevedere quali percorsi faranno le cose, non puoi avere certezza in quel momento dell’esito di quello che le tue figlie stanno vivendo, ma puoi solo sentire e imparare con loro ..il fiume di bene che vi sostiene nella direzione di una bellezza non comprensibile e manifesta alla percezione fisica ma intuibile e per questo degna di un attesa lieta che presagisce la meraviglia di ciò che accade oltre il controllo e oltre pensiero. Perché tu l’hai sperimentato in ognuno di quei parti che hanno generato le tue meravigliose figlie. Libera dalla responsabilità di capire secondo le leggi logiche il percorso per il bene, ma donandoti il potere di scegliere di seguire l’accordo di una voce profonda che chiama verso la manifestazione di sé e l’autenticità delle cose che non puoi prevedere, ma che allargano il cuore.

Il clan delle donne ferite è in ogni donna, ragazza, figlia o madre…è un coro silenzioso o fragoroso che rende meno sola la notte e il giorno assolato. Il clan delle donne ferite è in ognuna di noi ed è l’incontro più prezioso che ci attende ogni giorno.